domenica 8 giugno 2008

L’€-day 01/01/2002 Futuro o rovina


L’introduzione della nuova divisa europea avrà un impatto incisivo
sulla nostra vita economica e sociale, producendo non solo un cambiamento in termini puramente contabili, ma anche in relazione alle abitudini e comportamenti psicologici dell’intera società civile. Dal 1° marzo 2002 la lira cesserà di avere corso legale e cederà definitivamente il passo all’euro. Solo per un breve periodo, dal 1° gennaio al 28 febbraio 2002, lira ed euro coabiteranno.
La nascita della moneta unica corona oggi, senza ombra di dubbio, il più importante risultato concreto raggiunto dall’Europa comunitaria e rappresenta la premessa più significativa perché ognuno di noi si senta a casa propria anche al di là delle frontiere nazionali. All’inizio del 2002 trecento milioni di cittadini di dodici Paesi diversi saranno chiamati ad utilizzare una moneta unica: l’euro. Si tratta di: Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Lussemburgo, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna.
Tre Paesi, pur appartenendo all’Unione europea a pieno titolo, hanno preferito non adottare, per il momento, la nuova moneta (Danimarca, Regno Unito e Svezia); questi infatti preferiscono usare, a mio avviso, gli altri Stati come cavia per constatare l'effettiva utilità dell'euro.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il mondo va avanti e la vita si evolve in tutti i campi..è giusta la moneta unica come sarebbe giusto trasformare la confederazione europea in una federazione a tutti gli effetti.E' pur vedo che abbiamo poteri centrali come la Commissione Europea e il Parlamento Europeo,ma è pur vero che in Europa vogliamo tutti il primato nel potere e nessuno ancora vuole sottomettersi ad un governo federale.Vige ancora il "vizio" di supremazia.Senza una Costituzione europea non ci può essere una unione effettiva.Il trattato di Lisbona non basta!

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